Molti di voi fedeli lettori del blog si sarà verosimilmente chiesto quali e quanti strumenti usa il grafologo professionista per arrivare a conoscere la verità in relazione ad uno scritto? Ovviamente, come avrete già appreso dal mio precedente articolo (non l’avete ancora fatto? dategli un’occhiata: https://noisers.net/scelti-dagli-autori/rubrica-gli-ambiti-di-applicazione-della-grafologia/), il grafologo presta la sua opera professionale non solo in ambito privato, ma anche e soprattutto nei Tribunali civili e penali sparsi per la penisola italica principalmente su incarico dei Giudici, oltre che delle parti in causa. Ma dunque, quali sono gli strumenti utilizzati per arrivare a conoscere l’autore di uno scritto ovvero, come spesso accade, per riuscire a capire se il documento manoscritto è autentico o se qualcuno ha provveduto ad alteralo? In questo articolo vi elencherò e descriverò brevemente gli strumenti più largamente utilizzati dai professionisti del settore, nonché dal sottoscritto, quando si trova di fronte ad un importante incarico da espletare:
Il microscopio illuminato
Con ingrandimenti che variano da 20X a 500X è possibile analizzare manoscritture e microscritture con un alto grado di dettaglio, nonché verificare la qualità di stampa utilizzata. Tale strumento si rivela utile anche per comprendere meglio la dinamica di un manoscritto, comprese gesti aerei e sovrapposizioni di inchiostro.
Il piano luminoso
Con questo tipo di strumento è possibile verificare la presenza di abrasioni e cancellazioni utili ad individuare l’autenticità di un documento.
La luce radente
L’illuminazione radente è un tipo di luce direzionale, ad angolo acuto, che proiettata sulla carta, aiuta ad enfatizzare e rendere così più facilmente visibili i solchi lasciati ad esempio sul foglio da una semplice penna o da altri strumenti di scrittura.
L’infrarosso
È uno degli strumenti che più affascina i non addetti ai lavori poiché con questo tipo di emissione potranno rendersi visibili alcuni tipi di inchiostri non percepibili ad occhio nudo illuminati dalla semplice luce solare o artificiale. Con questa analisi è possibile valutare reazioni diverse sul supporto scrittorio dovute alla diversità degli inchiostri utilizzati (ad esempio potrà evidenziare e rendere visibile un inchiostro vergato con penna comune al di sotto di una cancellazione “casalinga” effettuata con un pennarello o con differente penna).
La “Luce di Wood”
Conosciuta semplicemente come luce ultravioletta, l’irraggiamento con tale strumento risulta ad esempio utile al grafologo per verificare la presenza di sbianchettature o lavaggi chimici effettuati sul documento che si sta analizzando.
Questo breve articolo vi ha stuzzicato o resi più curiosi? Continuate a seguire il mio blog, ne leggerete delle belle! #followthenoise